sabato 27 novembre 2010

Cerco casa luminosa

Siccome io son scassapanetti, e sto cercando di cambiare casa - perchè il tanto agognato cocopro è apparso all'orizzonte - mi sono messa in testa di studiare come arrivano i raggi solari all'interno degli appartamenti che sto andando a vedere.
Non è una semplice questione di "il sole sorge a est e tramonta a ovest e se ne sta per tutto il giorno a sud".
Così, mi ritengo soddisfatta per aver trovato il grafico polare delle direzioni del sole nelle diverse ore del giorno a seconda delle stagioni!
Per esempio, qui basta cercare la località di interesse e fa tutto lui.
Poi ci schiaffo sopra la pianta della casa orientata bene e oplà, la sega mentale ha il suo degno epilogo.

E' ovvio che controllo anche sulla mia mappa personalizzata di Google Maps la distanza dei parchi giochi per bambini.

venerdì 26 novembre 2010

Cinque minuti di televisione

Possono bastare.
Metto su Canale 5 (mea culpa) e la voce (femminile, sic) che commenta le previsioni del tempo del TG5 recita "...rimarrà ancora un po' bruttino su Emilia Romagna e Triveneto"... bah, che eloquio professionale, penso.
Non compare nemmeno il nome della meteorologa. Dopo indagini scopro che si tratta di una meteorina, che dire?

E poi arriva la pubblicità.
Diciamo che la guerra fra fasce deboli donne vs bambini si concluderà 1 a 2.


Primo gol, spot della scopa elettrica Colombina De Longhi, di inequivocabile potenza, in cui lei la impugna e il partner e i figli si legano la cintura di sicurezza al divano per non essere aspirati dall'apparecchio... perchè non la impugna lui, anzichè starsene seduto lì sul divano a fare il babbeo?
Uh, ma allora non sono sola a pensarla così!







Pareggio raggiunto con i nuovi giochi per la prima infanzia Clementoni, marchio che prima ingenua apprezzavo, ma ora, anche dopo questo, mi tocca ricredermi...
Succede che l'allegro bimbetto è felice e beato grazie all'intrattenimento offerto dagli attraenti apparati tecnologici interattivi.
Niente di terribile. Però mi ha scatenato una reazione di tristezza e rabbia del tipo: povero bimbo costretto a farsi le seghe mentali con un gioco di plastica, e gioire e fare urletti e sentirsi realizzato tramite un oggetto che inibisce la sua fantasia, che pensa a tutto lui, dice i numeri e ha altre mirabolanti caratteristiche.
Basterebbe giocarci con il bimbo, (imprecazione censurata)! Giocaci un po', un'ora al giorno, di più, di meno, non lo so, fai tu, ma quant'è più bello e costruttivo e sensato rapportarsi con un altro essere umano per imparare le parole, ridere insieme, cantare, ballare.
Per spegnersi davanti ad una playstation c'è tempo, (altra imprecazione).
Qui so che sto esagerando, che un po' ogni tanto è comodo far giocare il bimbo da solo per sbrigare qualche faccenda più velocemente, ma mi urta l'idea di gioco già tutto pronto e confezionato e solitario che mi ha trasmesso quello spot. Che ci posso fare?

Al novantesimo (no, in realtà molto prima) viene segnato il gol della vittoria!
Suona il campanello. Lui si alza dal divano, chi è? Una palla di polvere, lui torna dentro e dice a lei qualcosa del genere "è per te!".
No comment.
Se io fossi un uomo mi incazzerei, perchè mi fanno vedere così incapace?

Tutto ciò può comparire anche sulla Rai, credo.
No, perchè l'altro giorno hanno suonato alla porta e mi hanno presa in castagna.
"Lei è nome cognome? Ho una comunicazione personale da consegnarle."
"Eccomi, buongiorno."
"Questo è il bollettino dell'abbonamento Rai da pagare che copre il periodo da adesso fino a fine anno."
Rientrando in casa con questo coso in mano, un sospiro: stavolta me l'hanno fatta. Dopo anni di onorata evasione. Peccato.