venerdì 24 settembre 2010

Mi guardo intorno

Sì, nel piccolo del mio salotto.
Quando la bimba è dal papà e io resto sola, anzichè bearmi della possibilità di riposarmi, salvo rari svaghi, resto intrappolata nei pensieri tristi.
Questo conferma che lo scopo della vita è condividerla con altre persone. Come penso che dirò alla piccola quando me lo chiederà, e che però non pratico come esempio, per cui saranno parole vuote.


Sono in salotto, forse ho la febbre, qui in casa c'è sempre freddo, anche d'estate.
Oltre ad essere vestita con strati di tute e altri indumenti erotizzanti, ho avvolta in vita una copertina di pile.

Capelli urendi, senza trucco.

Cosa vedo intorno?
La tv era accesa fino a poco fa, mi sono concessa un film ambientato nella bassa veneta, addirittura mi pare ci fosse Natalino Balasso.
Mi riconosco negli stati d'animo che evocano i luoghi in cui è ambientato, pianura nebbiosa, solitudine, gente con cui non si può comunicare.

Sopra alla tv, la mucca porta-gelato, portata a casa dal papà, per un periodo gioia della bimba, ma lui non voleva che gliela facessi toccare, e vorrei scrivere anche con quale motivazione, ma non mi ricordo cosa potesse essersi inventato.
Beh io a volte gliela davo e lei era contenta di provare ad aprirla e chiuderla, e di sentire che le dicevo che era brava quando ci riusciva.
Dopo poco il suo interesse volgeva ad altro, mentre io penso che se le avessi proibito la mucca, le sarebbe rimasto il cruccio di maneggiarla.

La tv è retta da una scrivania angolare, che ho acquistato sul web per poterci mettere sotto quel mostro del Big Power, discutibile accessorio per le pulizie a cui è affezionata la famiglia di lui.
Non volevo averlo in mezzo ai piedi e che rubasse spazio, ma lui non si decideva a sistemarlo in alcun modo, per cui ho agito io. Gli ho pure chiesto tante volte di andare a vedere insieme un mercatino dell'usato per vedere se trovavamo un mobile adatto, ma niente.
Ora sopra e sotto ci sono (alcuni) giocattoli della bimba, regalati, prestati, nuovi e usati.

Sposto lo sguardo in senso antiorario.
Un quadro di Magritte che mi è stato regalato dagli amici per uno dei miei ultimi compleanni.
Al ristorante dove festeggiavamo, al momento di darmi il regalo, non succedeva nulla. Poi lui mi ha detto che la cornice non era ancora pronta e avevano pensato di regalarmi come "anticipo" la foto del quadro, ma alla fine non se ne era fatto nulla.
Dalla parete pende la lampadina. Lui non ha mai applicato i faretti che avevamo scelto insieme e che gli chiedevo spesso di mettere.
Adesso sono ancora lì imballati, nascosti dietro al divano.

Sotto al quadro, la penisola del divano, staccata dal resto. Sopra, alcuni giochi della tata, fra i quali la casetta. Ci sono i personaggi di una "tipica" famiglia, la mamma, il papà, il bambino, il nonno, ecc.

A fianco c'è il camino.
Un paio di volte l'ha acceso, operazione che gli assorbiva tempo e attenzione, e non gli permetteva di dedicarsi a noi.
Successivamente, io l'ho chiuso con una zanzariera, per vedere se magari smettessimo di avere una-due cimici al giorno in casa, pur a finestre chiuse. Ha funzionato.
Purtroppo in casa si aggiungono altre bestiacce, tipo le scutigere, mie eterne nemiche, e delle formiche giganti, davvero! (che schifo, ho appena googlato... si chiamano Camponotus...)
Sul camino ci sono due foto incorniciate che volevo appendere qui in casa, una con me e la bimba in vacanza e l'altra col papà, sempre in vacanza. Lui diceva che queste cornici erano delle spese inutili.
C'è anche una foto della tata fatta al nido in periodo natalizio, con le corna da alce e lei serissima... tenera!

Procedendo, c'è appeso un quadro che una tizia con cui lui andava a letto gli ha regalato per un suo compleanno nel periodo in cui non stavamo insieme.
Sotto, appoggiato, un poster che gli ho regalato io per il suo compleanno dell'anno scorso, per l'acquisto del quale si è incavolato perchè faccio spese inutili.
E' incorniciato a giorno. Il vetro l'ho comprato io ed ho tagliato il poster a filo, ma non l'ha mai appeso o proposto dove appenderlo.


Ecco il divano, occupato per un terzo da giochi della bimba.
Di seguito, la libreria gigante.
In alcuni scaffali, ci sono ancora suoi libri e oggetti, dopo sei mesi che l'ho lasciato e dopo due che ha cambiato casa.
Sulla scrivania, che lui ha sempre denigrato con tutti perchè troppo grande, ma che io ho insistito per portare perchè era di mio padre, per cui gratuita, oltre che bella, c'è un casino micidiale di cose mie... più in angolino alcune cose sue, accendino, portaocchiali, punta per cacciavite?...

E di là, il corridoio, con appeso il buffo orologio double-face che ho costruito con due foto della bimba, una vista dal davanti, e nell'altra stanza, in corrispondenza, l'altra vista dal retro nella medesima circostanza in un altro orologio!

Beh si vede pure il candeliere a parete a forma di spirale che mi sono fatta regalare da mia madre, anche questo da lui sempre apertamente sbeffeggiato.
Ma alla fine che cazzo ti piaceva di me?

Sono qui seduta a scrivere, con la mia coperta sulle gambe, il raffreddore e mi sento inconcludente.
Mi fanno male le braccia se le stendo, dal tanto che sono immobile.
Stasera sono sola, dovevo studiare per il concorso, sono ancora disoccupata, che irresponsabile.
Non mi interessa più di te. Mi interessa colmare quello che mi hai tolto, l'entusiasmo per la vita, la voglia di sognare. Mammazzo.

Niente di grave, tornerò di nuovo a solcare queste strade piene di merda e di gioia, che non son cose poi così diverse.

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